L’eccezione
Neanche un critico che non ama i dolci può resistere al tiramisù di Agostino Campari
Ho scritto, nell’articolo Dessert per negati, che in linea di massima in un ristorante non ordino un dolce a fine pasto.
Faccio un eccezione quando salto i primi allora con il dessert copro il mio fabbisogno di zuccheri.
Questo faccio da Agostino Campari ad Abbiategrasso, appena fuori Milano. E dato che il loro tiramisù è ottimo, super classico, super godurioso, li lo gusto sempre o quasi.
Agostino Campari, il patron, iniziò giovanissimo al mitico Bettolino di Gaggiano (Mi), la cui offerte era basata su un ricco carrello di carni miste, carrello che dopo un po’ incominciò a curare lui. Io che non scrivevo di cucina ma che già ne ero appassionato, la conobbi allora; non mi ricordo quante volte ci andai, ma di certo furono tante, sempre ordinando solo carne.
Nel 1991, Campari rilevò un locale ad Abbiategrasso, dandogli il suo nome e continuando a proporre carni al carrello, che ruotano lungo l’anno (dai bolliti, come manzo, lingua salmistrata o gallina, agli arrosti, tra cui un ottimo polpettone agli amaretti, fino al coniglio freddo ripieno con pistacchi e al vitello tonnato. Poi ci sono gli antipasti, i primi e gli altri secondi della tradizione lombarda. Ma li conosco poco: lì preferisco sempre optare per
la carne. E il tiramisù.
DI Allan Bay su STYLE MAGAZINE – CORRIERE.IT.